
Dal 2025, l’intelligenza artificiale (AI) diventerà una materia obbligatoria in tutte le scuole pubbliche degli Emirati Arabi Uniti, dall’asilo fino all’ultimo anno delle superiori. Questa iniziativa, che rappresenta una vera e propria rivoluzione educativa, punta a preparare i giovani fin dalla tenera età alle sfide tecnologiche del futuro. Ma come sarà strutturato questo percorso formativo e che impatto avrà sull’educazione? Scopriamolo insieme.
Il programma educativo degli Emirati Arabi Uniti
Gli Emirati hanno progettato un curriculum completo e progressivo che accompagna gli studenti lungo tutto il ciclo scolastico. Si parte dall’asilo, dove i bambini di circa sei anni vengono introdotti ai concetti base dell’AI attraverso giochi e narrazioni semplici e coinvolgenti. Con il passare degli anni, il percorso si fa via via più complesso, includendo lo studio dei dati, degli algoritmi, l’utilizzo di software specifici, ma anche temi fondamentali come l’etica dell’intelligenza artificiale e le sue applicazioni nel mondo reale.
Alle scuole superiori, gli studenti affrontano testi avanzati di ingegneria e programmazione per prepararsi al meglio all’università e al mercato del lavoro. Importante è l’integrazione di questo nuovo insegnamento con materie esistenti come Informatica, design e innovazione, garantendo così di non sovraccaricare la giornata scolastica. Il Ministro dell’Istruzione, Sarah Al Amiri, sottolinea come questa strategia sia fondamentale per modernizzare le tecniche didattiche e rendere la nuova generazione consapevole degli aspetti etici della tecnologia.
Università e collaborazioni per la formazione
Questa ambiziosa iniziativa non nasce dal nulla: gli Emirati Arabi Uniti vantano già dal 2019 la Mohammed bin Zayed University of Artificial Intelligence (MBZUAI), la prima università mondiale dedicata esclusivamente all’intelligenza artificiale. Qui si sviluppano progetti innovativi come Jais, il primo modello di linguaggio naturale (LLM) in lingua araba.
Per implementare con successo l’AI nel sistema scolastico, il Ministero dell’Istruzione collabora strettamente con MBZUAI, l’Emirates College for Advanced Education e aziende tecnologiche locali come Presight e AIQ. Questi enti si occupano della formazione dei docenti e della creazione dei contenuti didattici, assicurando un impatto efficace e duraturo.
La strategia regionale e la competizione globale
L’introduzione dell’AI nelle scuole fa parte di un piano governativo più ampio che punta a integrare questa tecnologia in ogni settore: dalla pubblica amministrazione all’industria. Senza esperti interni, tuttavia, la dipendenza da competenze straniere rischierebbe di minare la sovranità tecnologica e la competitività della regione.
Non solo gli Emirati Arabi si muovono in questa direzione: anche l’Arabia Saudita ha annunciato la creazione di Humain, una società per l’intelligenza artificiale finanziata dal fondo sovrano PIF con una dotazione imponente, pari a circa 940 miliardi di dollari. La corsa all’innovazione nel campo dell’AI è quindi sempre più intensa nella regione del Medio Oriente.
L’esempio della Cina e altre realtà internazionali
Anche la Cina ha annunciato piani ambiziosi per l’introduzione obbligatoria dell’intelligenza artificiale nelle scuole primarie e secondarie entro il 2025, interessando oltre 200 milioni di studenti. Basandosi su progetti pilota portati avanti in grandi città, la Cina mira a rendere l’AI un elemento chiave del sistema educativo nazionale, replicando il successo di università come quella di Zhejiang a Hangzhou, celebre per aver formato importanti leader nel settore tecnologico.
In Corea del Sud, il 30% delle scuole elementari utilizza già libri di testo digitali supportati dall’AI, con l’obiettivo di estendere gradualmente questa innovazione a tutti i livelli scolastici entro il 2028. Negli Stati Uniti, invece, gli sviluppi sono più lenti e meno uniformi: non esiste ancora un programma nazionale obbligatorio, sebbene siano state avanzate raccomandazioni per promuovere l’educazione all’AI.
La situazione in Europa
In Europa, l’approccio all’insegnamento dell’intelligenza artificiale risulta ancora frammentato. Il Piano d’azione per l’istruzione digitale promosso dall’Unione Europea incoraggia l’aggiornamento dei programmi scolastici, ma l’effettiva implementazione varia molto tra i vari Stati membri.
Tra i Paesi europei, la Finlandia spicca per il progetto Generation AI, avviato due anni fa. Obiettivo di questo programma è sviluppare tecnologie educative e materiali didattici basati sull’intelligenza artificiale per le scuole, tentando di rilanciare l’innovazione tecnologica sul modello di successi passati come quello dell’era Nokia.
L’intelligenza artificiale sta rapidamente diventando un elemento imprescindibile dell’educazione mondiale. Paesi come Emirati Arabi Uniti e Cina stanno facendo passi decisivi per formare fin dai primi anni di scuola una nuova generazione preparata a un futuro dominato dalla tecnologia. In Europa, nonostante gli sforzi e le iniziative incoraggianti, si registra ancora una certa frammentazione che potrebbe rallentare la competitività a livello globale. Investire nell’educazione all’AI significa investire nel futuro, e rappresenta una sfida cruciale per governi, istituzioni e intere società.