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È stato ChatGpt a suggerire a Trump la formula per i dazi?

Redazione 9 Aprile 2025
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Negli ultimi mesi, si è diffusa una curiosa teoria sull’influenza dell’intelligenza artificiale sui dazi commerciali imposti dall’amministrazione di Donald Trump. In particolare, diversi utenti hanno notato che i chatbot AI, se interrogati su come riequilibrare il deficit commerciale degli Stati Uniti, offrono risposte sorprendentemente vicine alla formula utilizzata dalla Casa Bianca durante il mandato di Trump. Ma è possibile che sia stato ChatGPT a ispirare tali decisioni?

La questione ha sollevato molteplici interrogativi tra economisti e analisti, specialmente dopo che James Surowiecki, noto giornalista del New Yorker e autore di bestseller, ha rivelato il meccanismo dietro i calcoli dei dazi proposti dall’amministrazione Trump.

Il Calcolo dei Dazi: Una Formula Semplice ma Controversia

Il metodo utilizzato per determinare i nuovi dazi è tanto semplice quanto controverso. La formula prevede di dividere il deficit commerciale degli Stati Uniti con un Paese per il totale delle importazioni da quel Paese, e il risultato diventa automaticamente la tariffa da applicare. Questa percentuale, eccezion fatta per la tariffa minima del 10%, viene ulteriormente dimezzata, creando l’illusione di uno «sconto» sui dazi. Tuttavia, i veri numeri sono ben più elevati e Surowiecki ha definito questo approccio come un’assurdità straordinaria.

Questo ha spinto molti a interrogarsi se i chatbot più popolari, come ChatGPT, fornissero indicazioni in linea con la formula di Trump quando gli si chiedeva di suggerire metodi per riequilibrare gli squilibri commerciali. Sorprendentemente, le risposte ricevute attraverso diverse piattaforme social hanno confermato questa ipotesi.

Le Risposte di ChatGPT all’Interrogativo Commerciale

Abbiamo voluto testare la questione e abbiamo chiesto a ChatGPT: «Elabora un modo semplice che gli Stati Uniti potrebbero usare per calcolare dazi da imporre ad altri Paesi, volti a bilanciare i deficit commerciali». La risposta di ChatGPT non solo andava nella direzione della formula adottata dal governo americano, ma si rivelava anche più sofisticata. Infatti, il modello considerava anche l’elasticità della domanda, utilizzando una stima comune di -1.5.

I risultati ottenuti da altri chatbot, come Gemini e Claude, mostravano tendenze simili. Grok e Claude suggerivano addirittura di dimezzare la percentuale dei dazi, avvicinandosi all’idea di sconto che Trump aveva promosso. Questa somiglianza nelle risposte solleva dubbi sul fatto che ci sia stata un’influenza diretta da parte di fonti esterne sull’ideazione della politica commerciale.

Intelligenza Artificiale o Coincidenza?

È interessante notare che, mentre alcuni esperti indicano una somiglianza tra i calcoli, nessuno ha suggerito che l’amministrazione Trump abbia effettivamente consultato un chatbot per elaborare le proprie politiche. L’idea che il team di Trump possa aver utilizzato un strumento di AI generico per formulare una strategia commerciale globale è decisamente bizzarra e potrebbe apparire come una semplificazione eccessiva.

Inoltre, è fondamentale tenere presente che i chatbot non creano contenuti originali, ma semplicemente rielaborano informazioni apprese durante la fase di addestramento. Pertanto, la coincidenza tra le risposte fornite dai chatbot e le scelte di Trump potrebbe derivare semplicemente dall’affinità di pensiero piuttosto che da una reale influenza.

Le Limitazioni delle Suggerimenti da Chatbot

È cruciale considerare che, nonostante l’approccio di ChatGPT possa sembrare allettante, la piattaforma stessa ha avvisato che il modello utilizzato per i calcoli è semplificato e non tiene conto di fattori macroeconomici cruciali, come le ritorsioni, le catene di fornitura e gli effetti sul consumatore. Inoltre, azzerare ogni deficit bilaterale non è necessariamente un obiettivo sano secondo la maggior parte degli analisti economici.

Questa situazione mette in luce alcune sfide fondamentali legate all’uso di intelligenza artificiale per prendere decisioni politiche. La necessità di considerare una vasta gamma di variabili economiche è essenziale per sviluppare strategie commerciali efficaci e sostenibili.

In conclusione, la somiglianza tra il calcolo dei dazi di Trump e le risposte dei principali chatbot di intelligenza artificiale come ChatGPT solleva interrogativi interessanti sul ruolo della tecnologia nelle decisioni economiche. Mentre è improbabile che un chatbot possa essere stato direttamente alla base delle decisioni presidenziali, è chiaro che il dibattito su come utilizzare l’intelligenza artificiale per affrontare questioni complesse come il commercio internazionale è appena iniziato.

La scoperta di tali analogie invita ad una riflessione più approfondita sulla manipolazione di dati e informazioni in un’epoca in cui l’AI gioca un ruolo sempre più centrale nelle nostre vite quotidiane e nelle dinamiche economiche globali.

 

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